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Documenti utili2018-08-22T15:06:43+02:00

All’interno di questa sezione, che verrà arricchita con il tempo, potrete trovare una serie di documenti utili a ciascuna famiglia militare, specialmente se alle prime armi con la vita ‘operativa’. Ciascun documento è scaricabile gratuitamente in modo che lo possiate facilmente salvare, conservare, stampare ed utilizzare con comodità nel momento del bisogno. Ogni file, realizzato grazie al contributo di famiglie militari, esperti, consulenti militari e civili e staff AMD, approfondisce uno specifico argomento ed è rivolto sia ai familiari del militare che al personale in servizio. All’interno dei file potrete trovare informazioni utili e pratiche di vario genere, informazioni relative alla preparazione alla partenza in missione sia per la famiglia che per il militare, consigli e dettagli specifici, contatti utili, che aiuteranno la vostra famiglia ad organizzarsi in maniera ottimale per affrontare al meglio le sfide che questa scelta di vita comporta. Una buona pianificazione è fondamentale per superare ogni difficoltà con la giusta dose di tranquillità e serenità sia per chi parte e che per chi resta!

OPSEC e Bambini: anche i più piccoli possono fare la loro parte! – tradotto e liberamente rivisitato da Deborah Croci2018-08-22T15:16:02+02:00

Una delle parti più difficili dell’essere genitore in una famiglia militare, è spiegare ai più piccoli cos’è l’OPSEC (o Operational Security) nella maniera corretta, evitando di generare panico inutile nel bambino. Se ci pensiamo bene, è già molto difficile per noi adulti tenere a mente che un semplice stato Facebook, un post su Twitter o una foto pubblicata on line, potrebbero mettere in serio pericolo la privacy e l’incolumità della nostra famiglia, se finiscono nelle mani sbagliate. E allora come si può far comprendere ad una generazione che è continuamente incoraggiata a rendere pubblico ogni singolo momento della propria giornata, l’importanza di mantenere riservate determinate informazioni per evitare di far correre gravi rischi alle persone che amano?

Ecco alcuni consigli per rendere più facile la comprensione dell’OPSEC ai bambini e ragazzi:

1- COSA EVITARE:

Un genitore dovrebbe innanzitutto evitare di spiegare l’OPSEC al proprio figlio, se non sa esattamente di cosa si tratta nello specifico. I bambini sono curiosi e fanno molte domande di solito e se non si è in grado di rispondere esattamente dando indicazioni precise su come bisogna e non bisogna comportarsi, si rischia di generare confusione nel bambino, oltre che un senso di disorientamento ed insicurezza. Non limitatevi dunque a dire a vostro figlio che ‘non deve mai dare dettagli sulla missione del padre/madre’. Risulterebbe troppo vago. Attrezzatevi per tempo per fornire esempi concreti per esempio su cosa è possibile e cosa è meglio omettere di dire in una conversazione con gli amici o su facebook/web. In generale specificare di NON rivelare mai dettagli sul compito specifico del proprio caro in missione, sul dove si trova (è ammesso rivelare lo stato in cui è in missione, nulla di più), sul periodo di permanenza e nello specifico date di partenza/rientro. (Per maggiori info sull’OPSEC potete leggere anche gli altri approfondimenti sul nostro sito).

2- LE EMOZIONI:

La prima cosa da fare come genitore, è far capire ai vostri figli che possono fidarsi di voi. Fate in modo che si sentano liberi di parlare con voi di come si sentono. Incoraggiateli a condividere con voi, o con le persone adulte o coetanee di cui si fidano, le loro emozioni, le loro sensazioni, le loro ansie e paure rispetto alla missione che il loro papà/ la loro mamma stanno affrontando. Cercate di mettere l’accento sull’importanza del ‘dialogo’ in famiglia, con gli amici, con le persone con cui possono confrontarsi nella loro vita quotidiana, facendo loro capire che riversare i loro stati d’animo, la loro rabbia e la loro frustrazione, il loro senso di disorientamento on line, magari attraverso uno stato Facebook, potrebbe portarli a scrivere di getto, senza ragionare, in modo impulsivo e senza controllo, con il conseguente rischio di rivelare dettagli di sè o della situazione che la loro famiglia sta vivendo, rendendola vulnerabile ed esposta ad attacchi esterni inaspettati.

3- PROTEZIONE:

Piuttosto che spiegare a vostro figlio l’OPSEC facendola passare come una serie di regole ed imposizione che limitano la sua libertà di espressione, presentatela come un’occasione per lui di fare la sua parte per salvaguardare l’incolumità del proprio caro in missione e della propria famiglia. In genere infatti i figli dei militari sono molto orgogliosi della professione che svolge il proprio genitore, lo vedono come un eroe forte ed invincibile e dovreste far loro capire che seguire l’OPSEC non solo permette loro di giocare un ruolo fondamentale nel garantire la sicurezza delle persone che amano, ma è anche un modo per essere anch’essi degli eroi e di dare il loro contributo al buon esito della missione. Per un bambino è importante sapere di essere parte attiva della missione, di essere partecipe a modo suo nel lavoro del genitore, piuttosto che sentirsi escluso o addirittura limitato da regole e normative che vanno al di là della sua comprensione e che rischiano di allontanarlo dal genitore lontano, o peggio ancora di generare un conflitto tra il genitore ed il bambino che tenderà a mal sopportare quel lavoro che porta il proprio papà o mamma sempre più lontano da lui.

3- FARE LA ‘GUARDIA’:

Un altro modo per coinvolgere vostro figlio nel rispetto dell’OPSEC è quello di farlo diventare la vostra ‘guardia’. E’ una specie di gioco che lo aiuterà ad imparare le regole, osservando quello che dite e correggendovi se sbagliate. Capita infatti a tutti noi adulti di cadere nell’errore e di rivelare a volte dettagli che non dovremmo. Date a vostro figlio il ruolo di ‘guardia’ ed autorizzatelo a fare attenzione e rimproverarvi se dovesse accorgersi che state violando le regole. Ovviamente fate anche voi lo stesso con lui. Si sentirà importante e imparerà che la collaborazione, l’ascolto, l’aiuto e la fiducia nell’altro sono fondamentali non solo in questo caso, ma in linea generale.

4- RIPASSARE INSIEME LE REGOLE PER UNA NAVIGAZIONE SICURA:

Anche se i bambini di oggi sono bombardati continuamente con messaggi che ricordano loro l’importanza di una corretta e sicura navigazione sul web, non guasta mai fare un piccolo ripasso periodico delle principali regole da rispettare e comportamenti da evitare, soprattutto in preparazione della partenza in missione di un genitore, con un approfondimento specifico sull’OPSEC. Non dilungatevi troppo. Rischiereste di perdere la sua attenzione. Limitatevi a chiarire che una conversazione in una chat non comporta che la persona con cui stanno ‘parlando’ diventi la loro migliore amica e che quindi possano permettersi di rivelare informazioni personali che riguardano la loro situazione o quella della loro famiglia, inclusi i dettagli della missione del padre o madre.

5- CONSIGLIO GENERALE:

Spesso, in qualità di adulti, dimentichiamo che effetto faccia su un bambino tutto questo discorso del ‘mantenere delle informazioni segrete e riservate’, ‘non dire e non rivelare’, quasi come se i grandi avessero stabilito di escluderti in quanto bambino e di mantenere dei segreti con te ed escludendoti da una parte della loro vita. I bambini potrebbero prendere questa omissione di informazioni riguardo il vostro lavoro di militari, alla vostra missione, al vostro ritorno come una dimostrazione del fatto che non avete abbastanza fiducia in loro, come una mancanza di affetto nei loro confronti e non come una precauzione da parte vostra per proteggerli durante la vostra assenza.

E’ quindi fondamentale dare loro informazioni sufficienti e di facile comprensione anche in base alla loro età, affinchè possano comprendere quanto starete lontani e rassicurarli che tornerete da loro, senza dare dettagli troppo specifici perchè sapete essere troppo importanti per essere rivelati e gestiti da un bambino.

6- FATE SQUADRA!

Ribadiamo infine che la regola più importante da seguire come genitori e come famiglia militare è quella di dare ai vostri figli le giuste informazioni in modo da non spaventarli, ma di coinvolgerli e di far loro capire che anche in questa situazione loro sono importanti e potranno fare la loro parte nella vostra squadra.

 

(Articolo tratto da http://www.veteransunited.com/family/opsec-social-media-and-talking-to-children/ )

(Tradotto e liberamente rivisitato da Deborah Croci)

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Operational Security per Famiglie Militari – di Deborah Croci2018-08-22T15:13:23+02:00

Rispettare le Regole OPSEC (Operation Security), significa mettere in atto dei comportamenti responsabili che contribuiscano ad evitare che il nemico capti informazioni sulla nostra persona e sulla nostra vita privata e lavorativa, che potrebbe poi utilizzare per attentare alla nostra sicurezza e a quella dei nostri cari.

Come suggerisce il nome, l’OPSEC, in ambito militare, protegge le operazioni che abbiamo pianificato, quelle che sono in atto e quelle terminate. Il buon esito di tali operazioni dipende essenzialmente dalla segretezza e dall’effetto sorpresa, che permetteranno alla FF.AA di potercompiere la missione più rapidamente e con il minor numero di rischi possibili.

I nostri nemici VOGLIONO le nostre informazioni e non si concentrano solo sul personale in servizio per reperirle. Sono proprio i familiari, i parenti stretti, gli amici e tutti coloro che ruotano intorno alla sfera privata del Soldato, coloro ai quali il nemico punta per raccogliere preziose informazioni personali, dati sensibili, piccoli dettagli. Spesso, quella che ci appare come la più innocente delle informazioni, se resa pubblica, può essere utilizzata dal nemico, contro di noi, contro i nostri cari, contro i nostri familiari, contro le nostre truppe in teatro operativo o su territorio nazionale. (altro…)

Sicurezza sul web: impariamo ad utilizzare Facebook consapevolmente. – traduzione e rivisitazione di Deborah Croci2018-08-22T15:12:47+02:00
Facebook diventa ogni giorno sempre più grande e viene sempre di più considerato una piattaforma, e non un semplice sito internet. Attraverso questo social network si possono fare così tante cose che ognuno di noi è libero di utilizzarlo a suo modo, per ottenere i risultati che desidera.
Moltissime persone lo utilizzano unicamente per mantenersi in contatto con gli amici, nuovi o del passato, per sapere ciò che fanno, come stanno, che tipo di vita conducono. Con Facebook tutte queste informazioni sono a portata di click. Basta un attimo e ci si ritrova dentro la vita di una persona che magari, non incontriamo da anni.
 
Ma il successo di Facebook non è dovuto solo a questo.
 
Ci sono persone che utilizzano questo social network per i giochi o le molteplici applicazioni che esso offre agli utenti. In effetti possiamo tranquillamente affermare che Facebook si trasforma a volte in una vera e propria piattaforma grazie alla quale molti publishers stanno guadagnando milioni e milioni.
 
Tra le persone che utilizzano Facebook però, si nascondono anche malintenzionati, siano essi hackers, terroristi, criminali o molestatori. Ed è per questo che chiunque utilizzi questo tipo di tecnologia, deve assolutamente sapere come difendersi dai possibili attacchi e come proteggere la propria sicurezza, a maggior ragione se nella sua vita e nella sua famiglia è presente un membro che presta servizio nelle Forze Armate.
In fondo, se ognuno di voi fosse un malintenzionato, e si trovasse in un ‘luogo’ in cui sono presenti milioni di persone tutte insieme, ne trarrebbe vantaggio, giusto? Le applicazioni ed i giochi sono tra i veicoli maggiormente utilizzati dagli hackers per attaccare.
Inoltre ogni hacker o malintenzionato sa benissimo che molti degli utenti non hanno una grandissima esperienza o conoscenza in fatto di computer e di web. Spesso si sa a malapena come leggere e scrivere mail, scrivere un post, un commento, pubblicare o condividere un contenuto e navigare in rete per visitare i siti che ci piacciono di più. Si conosce poco e niente riguardo alla sicurezza on-line e questo rende tutti noi molto vulnerabili.
 
La buona notizia è che non occorre che voi siate degli esperti. Il team di facebook fa già molto per cercare di proteggere la sicurezza dei propri utenti. Ma non basta. Perchè molto spesso sono gli utenti stessi che, con le loro azioni e le informazioni che pubblicano, mettono a rischio la propria sicurezza e quella dei loro cari.
Basterà quindi seguire alcune semplici regole, per salvaguardare la propria sicurezza e la propria privacy, garantendo di conseguenza anche la sicurezza dei propri cari:

1) Se state per cliccare il pulsante ‘Mi Piace’, su un sito o una pagina che state visitando, assicuratevi che i contenuti siano davvero quelli che sembrano e che siano legali, chiari, sicuri. Non ha alcun senso cliccare il pulsante ‘Mi Piace’ in una pagina o sito che state visitando da soli 5 minuti, alla rinfusa e frettolosamente. Rischiereste di consentire a malintenzionati o a contenuti poco chiari, di avere accesso al vostro profilo e alle vostre informazioni. Pensateci: fareste mai entrare in casa vostra, nella vostra vita, uno sconosciuto che bussa alla vostra porta e che non avete mai visto? Magari con indosso un bel passamontagna nero che gli nasconde il volto? Non credo proprio. E allora attenzione. Con un click, rischiate di fare esattamente questo!

2) Foto e Video su facebook sono qualcosa di cui le persone fanno largo uso e, a mio avviso, abuso. I familiari dei militari, amici compresi, dovrebbero invece rendersi conto che per quanto sia carino e simpatico pubblicare foto con i propri cari sul web o ‘taggare‘ chiunque senza un minimo di scrematura nelle immagini pubblicate è in molti casi controproducente e molto molto pericoloso. Quando si ha a che fare con un familiare che svolge una professione così delicata, si è esposti a rischi di attacchi in maniera maggiore rispetto agli altri. Bisogna quindi fare attenzione a ciò che si pubblica. Considerate non solo l’immagine in sè, ma anche gli sfondi, gli ambienti, le didascalie che indicano il chi, il dove e il quando è stata scattata l’immagine o è stato girato il video. Potrebbero essere informazioni sensibili e assolutamente non divulgabili. Se le pubblichiamo, le mettiamo a disposizione della rete e diventano di proprietà della rete. Ne perdiamo il controllo e la possibilità di gestirle e di controllare chi le utilizza e soprattutto che tipo di uso ne fa.

Fareste sfogliare il vostro album di fotografie personali ad un terrorista, magari facendolo accomodare sul vostro divano nel salotto di casa, ed offrendogli anche un caffè? Gli fareste vedere i video di famiglia sulla vostra tv? Non penso. Se non fate attenzione a ciò che pubblicate, state proprio permettendo questo. State dando il ‘via libera’ a chiunque, di entrare nella vostra vita privata. Ma che uso ne faranno?

3) Pubblicare post sul nostro profilo facebook indicando ciò che stiamo facendo o dove siamo nel mondo attraverso l’uso degli ormai noti ‘localizzatori’ ed aggiornando di volta in volta il nostro ‘stato personale’ è divertente e ci aiuta a condividere con i nostri ‘amici’ i nostri spostamenti, la nostra vita quotidiana e con essa le nostre emozioni. Ma purtroppo c’è anche un lato negativo in tutto ciò. Dovete pensare che le informazioni che scrivete sul vostro ‘stato’ sono visibili non solo ai vostri ‘amici’ ma, soprattutto se le vostre impostazioni sulla privacy non sono ben calibrate, è come se lo stessimo urlando in una piazza in cui sono presenti milioni di sconosciuti, con tutti i rischi che ne derivano. Consegnereste ad un criminale la mappa degli spostamenti di un vostro caro in Missione? Gli dareste dettagli sugli orari, le date di partenza e ritorno, i nomi dei vostri figli, il vostro indirizzo? Pensateci. Potenzialmente state consegnando la vostra vita in mano a degli sconosciuti. Gli state dicendo: noi siamo qui, lui è lì. Colpisci. Fai di noi ciò che vuoi. Lo state autorizzando a farvi del male. Fate quindi attenzione non solo a ciò che scrivete nei vostri aggiornamenti di ‘stato’, ma anche alla pubblicazione di legami di parentela (figli, mogli, sorelle, fratelli, fidanzati, ecc.). Queste informazioni sono un ‘invito a cena’ per i malintenzionati. E rendete voi e la vostra famiglia vulnerabili. Controllate le impostazioni privacy dei vostri profili personali e rendete le vostre bacheche visibili solo a chi davvero è vostro amico/conoscente. Tutti gli altri continueranno a vivere tranquillamente anche senza sapere tutto di voi!

In conclusione: riflettete prima di pubblicare, condividere, connettervi, twittare…

Siete voi i primi responsabili della vostra sicurezza e della sicurezza dei vostri cari in missione.
La loro vita è anche nelle vostre mani!

(Per qualsiasi ulteriore info o approfondimento sulla sicurezza on-line, vi consiglio di visitare questo sito, dal quale sono tratte molte delle regole di questo articolo: http://www.security-faqs.com/about)

CHECKLIST FARMACI UTILI IN MISSIONE2013-12-01T18:00:13+01:00

Una lista redatta da un professionista del settore contenente i farmaci utili che ciascun militare dovrebbe portare con sè in ogni missione, in particolar modo fondamentale per il personale che si reca in zone in cui non è presente un supporto sanitario immediato.

Scarica il documento.

CHECKLIST PRE-MISSIONE PER FAMIGLIE MILITARI2013-12-01T17:59:31+01:00

Informazioni utili e pratiche per preparare la vostra famiglia ad affrontare una nuova missione.

Scarica il documento.

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