Gente di mare – di Arianna Caramaschi

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Gente di mare – di Arianna Caramaschi

Oramai siamo quasi giunti alla fine di agosto, passaggio di boa, se così lo vogliamo guardare per molti aspetti della vita quotidiana. Agosto è infatti l’ultimo mese di libertà assoluta che ci concede l’estate, vizi e capricci che ci siamo concessi in questi mesi caldi verranno riposti negli armadi in attesa trepidante di poterli riesumare la prossima stagione calda.

Intanto ci prepariamo almeno psicologicamente all’arrivo della nuova e lunga stagione fredda.

I colori del cielo e della terra cambiano di intensità, il blu del cielo è meno vivido, più azzurro, le foglie degli alberi cominciano a tingersi di colori caldi con tinte che vanno dal rosso all’arancione al marrone scuro fino a cadere dalle fronde lasciando gli alberi sprovvisti di ripari per uccellini che d’un tratto non senti più aprendo la finestra di casa o portando a spasso il cane.
Le città si ripopolano lasciando così la gente di mare alla pace e alla tranquillità che verrà disturbata solo da una tempesta che agiterà il mare.
Le spiagge spogliate di ombrelloni e lettini saranno mete di cuori infrante di promesse d’amore estive.
Di cani che finalmente torneranno liberi di scorrazzare senza restrizioni o vincoli. Le vie del centro popolate da gente spensierata munita di gommoni e braccioli ritornata in città in giacca e cravatta dimenticando così, appena varcata la soglia di casa i sorrisi e il tempo spensierato delle vacanze.
E la gente di mare che vive aspettando resta sola, ripercorrendo mentalmente e fisicamente il calore che fino a poco prima la avvolgeva, alle volte è contenta perchè può riprendere possesso di ciò che la folla lo aveva privato tirando un sospiro di sollievo, altre volte invece guardandosi in giro sente la mancanza di tanta confusione e tanta vita.
Le scuole di li a poco riprenderanno, i bar e ristoranti resteranno disabitati e inpolverati, verranno issatte barriere protettive per la sabbia e il mare si farà ogni giorno più increspato.
Ma la gente di mare non può vivere tanto tempo senza la salsedine che impregna l’aria, senza camminare anche con la pioggia in riva al mare che porta via con se i cattivi pensieri e le preoccupazioni.
Ma la sensazione di nostalgia e vuoto che lascia la bella stagione appena trascorsa non passa lasciando se pur in modo superficiale una piccola, quasi invisibile cicatrice.
Intanto il cuore resta in trepidante attesa, rasserenandosi solo nel momento in cui batte all’unisono con il mare tempestoso.

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By |2013-08-27T10:34:54+02:00Agosto 27th, 2013|Categories: Articoli Staff AMD|0 Comments

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