C’è posta per noi: la lettera di Gessica – figlia di un militare di Marina – a suo padre.

//C’è posta per noi: la lettera di Gessica – figlia di un militare di Marina – a suo padre.

C’è posta per noi: la lettera di Gessica – figlia di un militare di Marina – a suo padre.

Carissime dello Staff AMD,

ho appena letto l’evento della della festa de papà. Che bello, magari ci fossero state tutte queste iniziative quando io ero piccola!

Sì perchè ho vissuto tutto ciò che comporta essere la figlia di un uomo che presta servizio in Marina Militare.

La mente mi porta indietro col tempo, vedo ancora la nave di papà salutare il porto con i suoi due fischi e poi sparire all’orizzonte.

La guardavo andare via fino a quando spariva inghiottita da quell’immenso mare blu e poi al rientro aspettavo di vederla spuntare all’imboccatura del porto ed era subito gioia: papà è arrivato, la sua nave stava entrando in porto ed i, accompagnata dal nonno, correvo fino alla banchina per essere a prima ad abbracciarlo!

Quanti compleanni, quanti natali senza di lui, troppo piccola per capire quel grande perchè che col senno di poi mi fa essere orgogliosa di lui.

Eppure lui c’era, lui era sempre con noi!

Il primo trasferimento non lo ricordo, avevo solo 3 mesi, ma ricordo il più lungo: Chiavari. Ero piccola, non sapevo nemmeno dov’era, allora mamma prese la cartina dell’Italia ed insieme cercammo quel posto sconosciuto e così disegnato non mi sembrava tanto lontano. Invece sì, lo era! Avrei avuto una scuola nuova, nuovi compagni, nuovi amici; facile dire che un bimbo si ambienta presto. Beh, non è facile per nulla. I bambini ti guardano come una straniera, ti osservano con sospetto, ti studiano e devi fare una gran fatica per dimostrare tanta simpatia e farti accettare. Ma poi c’era lui – il mio papà – lui che mi portava al mare quasi ogni settimana, perchè io ne avevo una gran nostalgia. Lui che mi teneva per mano sempre, che mi dava il bacino all’entrata e all’uscita da scuola. Lui che mi faceva forza, lui che anche stanco da lavoro mi accompagnava in piscina perchè sapeva che quella era la mia grande passione.

Poi siamo ritornati a casa, ma senza di lui. All’epoca non c’era Skype, nè gli smartphone, nè tanto meno internet. C’erano solo i telefoni a casa. Quella telefonata tanto attesa la sera.! E fu così per 2 lunghi anni.

Non c’era internet nemmeno durante la sua missione in Albania. Oddio quante lettere che gli scrivevo e quanti disegni facevo per lui ogni settimana ed arrivavano ogni 15/20 giorni. Pensavo che più grande fosse stato il disegno che gli avessi mandato, più avrebbe capito che gli volevo bene! Mamma arrivò al punto di dover mettere quei disegni in una busta a parte, ma lo faceva pur di vedermi sorridere.

Innummerevoli sono state le volte che ho visto quella nave sparire all’orizzonte portando con se mio padre e privandomi di averlo nei momenti importanti della mia vita. Non c’era quando partii per la prima volta per l’università, non c’era il giorno della mia laurea – era in India. Ma lui era con me – anche se solo tramite email – mi ha aiutato a scrivere quella tesi, mi ha aiutato a costruire mattone dopo mattone, sacrificio dopo sacrificio a mia vita.

Ed il giorno del mio matrimonio mi ha accompagnato all’altare per sposare un uomo che presta servizio nell’Esercito Italiano.

Loro sono uomini che anche se lontani fisicamente sono presenti nelle nostre vite in ogni attimo, in ogni nostra decisione, in ogni nostra parola o azione. E’ vero, la lontananza come figlia è stata difficile ma non ho mai sentito davvero la mancanza di mio padre perchè mio padre era molto più presente con me di quanto i padri delle mie amiche non fossero presenti con loro. Sapeva ogni singola cosa di me perchè la mancanza si colma col dialogo e a me un padre – mio padre – non è mai mancato.

Da una figlia troppo piccola per capire quel grande perchè ma col senno di poi fiera di essere la figlia di un Militare Italiano.

P.s.: Scusate la lunga lettera, forse anche molto sregolata ma ho seguito il flusso dei pensieri e dei ricordi che sono partiti leggendo l’iniziativa per la festa del papà. Non so nemmeno perchè l’ho scritta e ve la sto mandando. Sono “vecchia” per mandare un messaggio al mio papà anche se mi manca sempre e ora che lo vedo ancora meno di prima, dato che viviamo a 1800 km di distanza, pagherei per averlo con me!

Un bacio grande,

Gessica

 

By |2013-03-02T19:14:23+01:00Febbraio 26th, 2013|Categories: Posta per Noi|Tags: , , |2 Comments

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2 Comments

  1. Gigi 26/02/2013 at 12:11 - Reply

    ED IO NON POSSO CHE ESSERE FIERO ET ORGOGLIOSO DI AVERE UNA MOGLIE COME TE. ANCHE SE ADESSO SIAMO IN 2 A ESSERE LONTANI DA TE. TI AMO TANTO AMORE

  2. Gessica 27/02/2013 at 21:55 - Reply

    tu….sei il dono più grande meraviglioso e unico che la vita mi potesse regalare…….ti amo infinitamente tanto….

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