Cronaca di una giornata “particolare” – di Francesca Conte

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Cronaca di una giornata “particolare” – di Francesca Conte

 
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Ore 05.40 a.m. Suona la sveglia: il grande giorno è arrivato. Mi alzo ancora sonnecchiante rimuginando tra me e me: “Cosa mi chiederà, cosa racconterò, sbaglierò, si sentirà la mia “inflessione dialettale”…chissà?” Ero terrorizzata ancora prima della partenza. Mi preparo e penso al viaggio …perchè da Viterbo per arrivare a Roma è un vero e proprio viaggio con il mitico trenino del pendolare medio (tutta la mia stima e comprensione per i pendolari!). Vestita comoda, come mio solito, tuta e scarpe da ginnastica, trucco per coprire le malefiche occhiaie, fondotinta supercoprente, cipria, primer occhi…(mi ci sono voluti anni e anni di dura abnegazione ai tutorial di Clio Make-Up), altro? Parto con il mio macinino e arrivo alla stazione di Viterbo, faccio uno squillo ad Ersilia, compagna di viaggio e di avventura…Perfetto! Appuntamento nel treno a Bracciano. Il sole splende, il treno parte ed io penso che tutto promette bene…sarà una splendida giornata. Le fermate si susseguono nella campagna viterbese, il treno si popola di persone…che traffico! E dire che è domenica mattina! Sono quasi arrivata a Bracciano ed Ersilia mi chiama: “Francy sono in ritardo, se non mi senti scendi dal treno, prendiamo insieme l’altro in partenza”  (almeno questo è quello che pensavo di aver capito io!). Arrivo, ma Ersilia ancora non si è fatta sentire. Entro nel panico per qualche secondo, ma decido di scendere; rimango sola sul marciapiede della stazione. Mi chiama Ersilia: “Dove sei seduta?” – mi chiede. Ma come? Ho capito bene? Io sono in piedi qui a Bracciano! E per fortuna che c’è l’altro treno pronto! E allora risalgo, riparto, ma  questa volta l’appuntamento è a Roma. Il viaggio riprende e penso tra me e me che io stò a Ersilia come Fantozzi stà al ragionier Filini!
Finalmente l’arrivo a Roma, le risate con Ersilia e ulteriori vicissitudini di viaggio: l’autobus, la  metro, corse a piedi nel traffico romano…ed imprevista salita finale per arrivare finalmente a casa di Romina. Tagliamo il traguardo: entriamo prima noi poi il fiato che abbiamo lasciato lungo la strada. La troupe si sta già preparando e, nella splendida location “casalinga”, ci accoglie il giornalista Roberto Olla, persona squisita, con modi estremamente gentili e delicati. Le luci sono ok, anche i microfoni; parte l’intervista e all’improvviso…le ansie, le paure, svaniscono come per incanto, mi ritrovo ad essere un “fiume in piena”; le parole escono veloci, una dopo l’altra; il tempo scorre mentre io cerco di rimanere concentrata su tutti gli argomenti che riguardano “L’Altra Metà della Divisa”, il supporto psicologico, l’aiuto quotidiano alle Famiglie Militari, l’accoglienza, le iniziative e tutto quanto rappresenta la nostra Associazione. Tra i tanti concetti espressi quello che ho ribadito e sottolineato è stato il ricordarci sempre che “dentro” queste divise ci sono tanti papà, tanti figli, tanti compagni e che “dietro” ognuno di loro c’è una famiglia che li attende a casa.
Ancora una volta, grazie ad AMD, vivo sulla mia pelle una nuova esperienza, fatta di crescita personale, di condivisione , di impegno nei confronti di tutte le persone che possono aver bisogno di noi, del nostro aiuto, del nostro supporto.

By |2014-03-20T10:42:01+01:00Marzo 20th, 2014|Categories: Articoli Staff AMD|0 Comments

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